Fondi archivistici e librari

I fondi archivistici e librari di seguito elencati sono disponibili alla consultazione degli utenti che ne facciano espressa richiesta presso l'ufficio, durante gli orari indicati nella pagina Orari e sedi della sezione di Scienze Documentarie.

Barberi Francesco

Francesco Barberi (Roma, n. 1905 - m. 1988), ha conseguito la laurea in Lettere presso l’Università di Roma “La Sapienza”, diplomandosi in Paleografia e Diplomatica, nel 1929.

Dal 1952 al 1975, è stato docente di Tecnica di catalogazione e di Bibliologia, presso la Scuola speciale per archivisti e bibliotecari dell'Università "La Sapienza” di Roma.

Nel 1933, è stato assunto alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze come bibliotecario, mentre dal 1935 al 1943 gli è stato affidato l'incarico di soprintendente alle biblioteche della Puglia e della Lucania, soprintendenza che aveva come sede la Biblioteca Sagarriga Visconti Volpi di Bari. Nel 1944 è passato a dirigere la Biblioteca Angelica di Roma e nel 1952 è stato nominato direttore dell'Ispettorato superiore delle biblioteche, presso il Ministero della Pubblica Istruzione. Socio dell'AIB (Associazione Italiana Biblioteche) dal 1934, ne è divenuto segretario dal 1951 al 1957. È stato direttore del «Bollettino d'informazioni» dell'AIB, dal 1961 al 1967 e dal 1971 al 1973.

Ha dedicato gli ultimi anni alla scrittura di testi di storia del libro e delle biblioteche.

De Benedictis Michele

Michele De Benedictis (n. 1927, Asmara - m. 2016, Roma) si laurea con lode in Scienze Agrarie dell’Università Federico II di Napoli nel 1950 con una tesi in Microbiologia Agraria e Tecnica. Frequenta successivamente la Graduate School del Dipartimento di Economia e Sociologia dell’Iowa State College, ad Ames negli Stati Uniti, dove nel 1955 ottiene il titolo di Master of Science in Agricultural Economics.

Nel 1957 consegue il dottorato del Dipartimento di Economia dell’Iowa State University, diventando il primo italiano ad ottenere questo titolo di studio. Partecipa attivamente al progetto e successivamente all’inaugurazione del Centro Studi di Manlio Rossi-Doria nel 1959, con il nome di “Centro di Specializzazione e Ricerche economico-agrarie per il Mezzogiorno” presso la Facoltà di Scienze Agrarie dell’Università Federico II di Napoli. Diventa uno dei più giovani docenti dell’istituto, iniziando così la sua carriera da insegnante. Nel 1960 vince il concorso come assistente ordinario alla Cattedra di Economia e politica Agraria dell’Università Federico II di Napoli, raggiungendo successivamente la libera docenza nel 1963. Insegna a Berkeley nell’anno accademico 1964-1965 nel Department of Agricultural Economics dell’Università della California. Richiamato presso l’Università di Napoli per la cattedra di Economia e Politica Agraria, assume anche la direzione dell’Istituto di Economia e Politica della stessa università e del Centro di Specializzazione e Ricerche Economico-Agrarie per il Mezzogiorno. Successivamente si trasferisce a Roma, dove nel 1978 ricopre la prima Cattedra di Economia e Politica Agraria presso la facoltà di Economia e Commercio dell’Università La Sapienza. In questo periodo conduce le ricerche che lo porteranno, in collaborazione con Vincenzo Cosentino, alla redazione di Economia dell’Azienda Agraria. Teoria e Metodi, che nel 1980 gli vale il premio Saint-Vincent per il suo alto valore didattico.

 

Tra il 1976 e 1986 assume l’incarico presso il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (C.N.E.L.) come esperto del settore agro alimentare. L’interesse per la politica agraria in questi anni vira verso il tema ambientale e compie viaggi di studio presso l’Università dell’Arizona e l’Università della California a Berkeley tra il 1986-1987 e poi nel 1995. Nel 1988 fonda la rivista QA – La Questione Agraria, diventandone il direttore nel 2000. Un tema ricorrente è quello relativo alla questione meridionale. Da ricordare ad esempio il suo contributo negli articoli usciti tra gli anni '70-'80 su Nuovo Mezzogiorno e su Politica ed Economia, e il saggio di taglio storico scritto nel 2006 per il volume La scienza nel Mezzogiorno dopo l’Unità d’Italia.

 

L’impegno dedicato alla sua attività lavorativa vale a De Benedictis molti riconoscimenti, tra cui la nomina da parte dell’Accademia dei Lincei, prima a “socio corrispondente” nel 1989 e poi a “socio nazionale” nel 1999. Anche la Società Internazionale di Economia Agraria (IEEA) gli attribuì nel 1994 la nomina di socio onorario a vita. Negli stessi anni diviene Professore emerito dell’Università La Sapienza di Roma. L’ultimo riconoscimento ricevuto come socio onorario è quello, conferito nel 2014, da parte dell’Associazione Italiana di Economia Agraria e Applicata.

 

Dopo la sua morte, la famiglia De Benedictis ha deciso di donare il fondo all’Università La Sapienza di Roma, dove è attualmente conservato presso la Biblioteca di Scienze Documentarie nella Facoltà di Lettere e Filosofia. Oltre alla documentazione relativa alla sua vita lavorativa ed universitaria, il fondo comprende alcuni documenti che hanno permesso di inquadrare la sua figura di uomo, percependone anche il suo lato più sensibile. Alcuni documenti racchiudono lo spiccato interesse, confermato dai suoi figli, per l’arte, la musica e la poesia.

Il fondo è costituito da 99 buste cartacee, di varie dimensioni in base alla quantità della documentazione conservata, relativa ad un unico affare, e suddivise internamente in fascicoli (381 in totale) e sotto fascicoli.

Rif. bibliografico: Marconato Chiara, Uno sguardo privato su meridionalismo e sviluppo sostenibile: L'archivio di Michele De Benedictis [tesi di laurea], Roma: Università degli Studi "La Sapienza", a.a. 2022-2023.

Faiola Luciana

IN COSTRUZIONE

Federici Vincenzo

Vincenzo Federici (n. 1871 - m.1953) è stato uno dei più autorevoli paleografi e diplomatisti italiani. Nel 1899 inizia la sua carriera accademica  con la cattedra di Paleografia e diplomatica presso il nostro Ateneo, dove ricopre anche i ruoli di responsabile del Gabinetto di Paleografia e di direttore dell’Istituto di Paleografia. Membro della Società romana di storia patria, che presiede dal 1943 fino alla morte, dirige anche la pubblicazione dell’Archivio paleografico italiano dal 1918 al 1952.

Tra le principali pubblicazioni di Federici si segnalano:

  • L’antico Evangeliario dell’archivio di S. Maria in Via Lata, Roma, R. società di storia patria, 1899.
  • Regesto del monastero di S. Silvestro de Capite in «Archivio della Società romana di storia patria», 22 (1899).
  • Santa Maria Antiqua e gli ultimi scavi del Foro Romano in «Archivio della Società romana di storia patria», 23 (1900).
  • La “Regula Pastoralis” di S. Gregorio Magno nell’Archivio di S. M. Maggiore, in «Römische Quartalschrift für christliche Altertumskunde und Kirchengeschichte», 15 (1901).
  • L'Evangeliario miniato della Vallicelliana in «Archivio della Società romana di storia patria», 27 (1904).
  • Regesto di S. Apollinare Nuovo, Roma, Loescher, 1907.
  • Esempi di corsiva antica dal secolo I dell’era moderna al IV raccolti e illustrati da Vincenzo Federici, Roma, D. Anderson, 1908.
  • Il S. Ilario della Capitolare di S. Pietro ed altri codici dei secoli V-VIII in «Bullettino dell’Archivio paleografico italiano», 1 (1908).
  • Il codice diplomatico della Cattedrale di Aquila in «Bullettino della Regia Deputazione abruzzese di storia patria», serie III, 1 (1910).
  • Co-curatela del volume Statuti della provincia romana: Vicovaro, Cave, Roccantica, Ripi, Genazzano, Tivoli, Castel Fiorentino, Roma, Tipografia del Senato, 1910.
  • Regesto della chiesa di Ravenna: le carte dell’archivio estense, con Giulio Buzzi, Roma, Loescher, 1911.
  • Chronicon Vulturnense del Monaco Giovanni, Roma, Istituto storico italiano, 1925-1940.
  • Curatela del volume Statuti della provincia romana: S. Andrea in Selci, Subiaco, Viterbo, Roviano, Anagni, Saccomuro, Aspra Sabina, Roma, Tipografia del Senato, 1930.
  • La scrittura delle cancellerie italiane dal secolo XII al XVII: facsimili per le scuole di paleografia degli archivi di Stato, Roma, P. Sansaini, 1934.
  • Il documento latino privato, Roma, Officina di arti grafiche, 1935.

 

L’archivio Federici è stato donato alla Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari (SSAB) della Sapienza nel 1996 per volontà di Nora Federici, figlia dell'illustre accademico. Un imponente lavoro di ricostruzione dell’entità dell’archivio si deve prima a Nicoletta Venanzi, poi a Flavio Carbone e Francesca Nemore.

 

La struttura dell’archivio donato alla SSAB, divisa in sette serie, ricalca gli interessi di ricerca di Federici. Menzioniamo di seguito alcune sezioni dell’archivio:

  • materiale di studio per l’edizione del Chronicon Vulturnense;
  • materiali legati all’Archivio paleografico italiano;
  • carte relative a Monterotondo, città natale di Federici, e alla Sabina
  • raccolte di facsimili a stampa, alcuni relativi a pubblicazioni curate da Federici stesso, altri a repertori curati da autori sia italiani che europei;
  • carte della Società romana di storia patria;
  • corrispondenza successiva alla scomparsa di Federici, composta per lo più di messaggi di condoglianze indirizzati a Nora Federici e alla vedova dello studioso;
  • documenti di Nora Federici relativi principalmente alla sua attività accademica;
  • il fondo librario vero e proprio, che consiste in poco più di trenta volumi.

 

Ad oggi non è stato possibile trovare informazioni sulla sorte della rimanente parte della biblioteca di Federici, che doveva essere di entità sicuramente maggiore.

 

Rif. bibliografico: Carbone, F., Nemore, F., Da un ritrovamento inatteso a un archivio dimenticato: le carte di Vincenzo Federici, in «Nuovi Annali della Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari», Firenze, Olschki,  30 (2016).

Mandillo Anna Maria

Anna Maria Mandillo nasce a Roma il 20 febbraio del 1940. Dopo aver conseguito la maturità classica, si laurea in Lettere nel 1964 presso l’Università di Roma e inizia il suo servizio in ambito bibliotecario nel 1965 presso la Biblioteca nazionale centrale di Roma, dove si occupò principalmente delle accessioni e, in seguito, delle sale di consultazione.


Nel 1980 si trasferisce all’Istituto Centrale per il Catalogo Unico (ICCU), dove stringe una forte amicizia con la direttrice Angela Vinay, come Responsabile del Servizio di informazioni bibliografiche. Dal 1986 ne diviene vicedirettrice, reggendone la direzione per alcuni periodi, diventando Capo laboratorio per le informazioni bibliografiche nel 1988 e Responsabile del Servizio generale di coordinamento nel 1996. Durante questo periodo cerca di migliorare il rapporto tra ICCU e le Biblioteche Nazionali Centrali di Roma e Firenze, sperando in una collaborazione sempre più efficace.


Dal 2006 fino al pensionamento, avvenuto l’anno seguente, diviene direttrice della Biblioteca Vallicelliana.


È stata, inoltre, membro del Consiglio nazionale dei beni culturali dal 1988 al 1992, di numerose commissioni ministeriali, vicepresidente dell’Associazione Bianchi Bandinelli dal 2006 al 2014 e ha curato la realizzazione e lo sviluppo dell’Anagrafe delle biblioteche italiane e la rivista «DigItalia». Merita un approfondimento l’impegno di Anna Maria Mandillo per l’Anagrafe, nata negli anni ’80 come semplice progetto di censimento e da lei affiancata fino alla fine della sua carriera; lo scopo iniziale, spesso anche grazie alle sole forze della bibliotecaria, è stato ampiamento superato, rendendolo oggi un vero e proprio catalogo che incorpora le informazioni di più di 13.000 biblioteche italiane, messe in contatto tramite un web open source.


I fronti di attività e di impegno civile di Anna Maria Mandillo sono stati molteplici, così come i suoi interessi professionali; tra questi si ricordano in particolare il deposito legale, il prestito interbibliotecario e il diritto d’autore, per i quali è intervenuta a numerosi convegni e sui quali ha scritto diversi articoli.


Un suo collega, Luca Bellingeri, commenta la sua carriera dicendo: «[…] la descrizione della sua carriera professionale e degli incarichi svolti non sono sufficienti a rendere appieno la figura di questa collega, da sempre impegnata “politicamente”, nel senso più ampio e più alto del termine, a favore delle biblioteche, intese come insostituibile strumento di crescita civile e democratica del Paese.»


Muore il 15 giugno 2014, «da un male che fino all’ultimo non le ha tolto la voglia di lottare per tutto quello che l’aveva sempre interessata».

Mariotti Bianchi

Laureatosi in Giurisprudenza nel 1947, Umberto Mariotti Bianchi  (Roma, n. 1926 – m. 2011)  esercitò per tutta la vita l’attività di avvocato prevalentemente nell’ambito civilistico - affiancando alla professione un intenso impegno di romanista. Collaboratore di diverse testate giuridiche, fu, tuttavia, soprattutto nel campo della ricerca su Roma che si manifestò la sua passione di studioso e di scrittore.

Cooptato nel Gruppo dei Romanisti nel 1983, ne fu per molti anni consigliere (dal 1995 al ‘97, di diritto dal 2004 al 2006 e dal 2010 fino alla morte), vice presidente (1998-1999), presidente f.f. (dal 1999 al 2000 per la morte del presidente Luigi Pallottino) e presidente (dal 2001 al 2003 e dal 2007 al 2009).

Come riconoscimento per il vasto impegno culturale svolto, nel 2011 gli venne assegnato il Premio Borghese. 

Numerosi i volumi di argomento romano da lui pubblicati. 

Alla sua morte, una parte della biblioteca di famiglia, prevalentemente testi di carattere giuridico e storico, sono stati affidati alla Sezione di Scienze Documentarie della Biblioteca di Lettere e Culture Moderne dell’Università di Roma per costituire un apposito “fondo” a lui intestato.

Morpurgo Davies Anna

Anna Elbina Morpurgo Davies (n. Milano, 1937 - m. Oxford, 2014) inizia, dopo un’iniziale dedizione alle materie scientifiche, lo studio di Lettere Classiche presso l’Università di Roma. Consegue la laurea nel 1959 con una tesi di morfologia micenea. Divulga i suoi studi attraverso una serie di articoli e nel 1963 pubblica Mycenaeae Graecitatis Lexicon, un punto di riferimento per lo studio della lingua micenea.


Vince nell’anno accademico 1961-1962 una “Junior Fellowship” del Center For Hellenic Studies, istituito dalla Harvard University. Nel 1962 si trasferisce ad Oxford dove diventa professoressa associata; l’anno seguente ottiene la libera docenza presso l’Università di Roma. Nel 1971 è nominata titolare della cattedra di filologia comparata e borsista di Somerville.
Ha ottenuto una serie di riconoscimenti quali la laurea ad honorem dell’Università di St.Andrew (Scozia), la nomina a membro della Society of Antiquaries di Londra nel  1974 e della British Academy nel 1985, la nomina a membro straniero o  corrispondente dell'Austrian Academy of Sciences (Oesterrichische Akademie der  Wissenschaften), dell’American Academy of Arts and Sciences, dell’American  Philosophical Society, della Linguistic Society of America, dell'Academia Europaea,  dell’Institut de France (Academie des Inscriptions and Belles-Lettres) e dell'Accademia bavarese delle scienze e delle scienze umane. Nel 1993 è nominata membro onorario della Linguistic Society of America.


Nel 2001 è insignita della carica di Dame Commander onorario dell’Ordine dell’Impero Britannico. Nel 2010 viene nominata Socio Ordinario Straniero dell’Accademia Nazionale dei Lincei nella categoria Filologia e Linguistica della Classe di Scienze Morali. 
Dopo la sua morte, la British Academy e la Philological Society le hanno intitolato una serie di conferenze annuali; la Società Filologia ha istituito una borsa di studio Anna Morpurgo Davies.

Solimine Giovanni

Giovanni Solimine (n. Bagnoli, Irpino, Avellino, 31 luglio 1951), è docente universitario di “Biblioteconomia” e di “Libro, Editoria, Lettura” (ssd M-STO/08) presso l’Università di Roma La Sapienza, dove dirige il Dipartimento di Lettere e Culture moderne. 

Precedentemente ha insegnato anche presso l'Università della Tuscia, l’Università della Calabria, l'Università degli Studi di Udine e l'Università di Urbino. 

Dal 2006 insegna presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università “La Sapienza” di Roma, dove  ha diretto dal 2015 al 2018 il Dipartimento di Scienze documentarie, linguistico-filologiche e geografiche; dal 2008 al 2010 il Dipartimento di Scienze del libro e del documento. Dal 2011 al 2014 ha diretto la Scuola di Specializzazione in Beni archivistici e librari. Dal 2011 è delegato del Rettore e Presidente del Sistema Bibliotecario della Sapienza; rappresenta la Sapienza nella Commissione Biblioteche della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane). 

È stato bibliotecario presso il Ministero per i Beni culturali e ambientali dal 1977; dal 1988 al 1990 è stato presidente nazionale dell’AIB (Associazione italiana biblioteche).

Dal 2017 è presidente della Fondazione “Maria e Goffredo Bellonci”, che si occupa di promozione della lettura e organizza il Premio Strega. Su designazione del CUN, rappresenta il Ministero dell’Università e della Ricerca nel Comitato nazionale di coordinamento SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale), che opera presso il Ministero per i beni e le attività culturali.

Dal 2012 al 2017 ha presieduto il “Forum del libro”, di cui ora è presidente onorario. 

Assiduo collaboratore di riviste di biblioteconomia, ha diretto dal 2001 al 2010 il Bollettino AIB (rivista italiana di biblioteconomia e scienze dell’informazione); dal 2009 al 2014 Libri e Riviste d’Italia. Attualmente dirige la rivista Biblioteche oggi Trends.

Tra le sue pubblicazioni più recenti:

  • Biblioteconomia: principi e questioni, Roma, Carocci, 2007 [cura del volume in collaborazione con Paul G. Weston]. 
  • L’Italia che legge, Roma-Bari, Laterza, 2010.
  • Senza sapere. Il costo dell’ignoranza in Italia, Roma-Bari, Laterza, 2014. 
  • Biblioteche e Biblioteconomia: principi e questioni, Roma, Carocci, 2016 [cura del volume in collaborazione con Paul G. Weston].

 

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